La mia prima 10km

Ho pensato di raccontarvi la mia storia, anche se non è esattamente una motivazione alla corsa.

Non sono una runner professionista, ma lo sport mi piace e vorrei riuscire a farne di più. Come penso tutti gli amatori ci sono periodi in cui riesco ad essere più costante e attiva e altri in cui mi risulta più difficile.

 

Ho sempre avuto in mente di fare una gara, di iscrivermi a una corsa e mettermi alla prova, ma non ci sono mai riuscita, per tante ragioni (scuse) diverse.. il mese scorso però mi è stata regalata l’iscrizione ad una corsa (non competitiva) e sono stata catapultata in un nuovo mondo, senza possibilità di scuse.

Non ero allenata, ero spaventata e certa di non riuscire a correre per tutta la durata del percorso (10km).

 

La mattina della gara sono andata a ritirare il pacco gara e già da lì qualcosa ha iniziato a muoversi. C’erano tantissime persone, un clima di festa e la sensazione, nonostante fossi in un posto nuovo e con tantissimi sconosciuti, è stata quella di sentirsi a casa.

Quando sono arrivata ai blocchi di partenza ed è arrivata la banda senza accorgermene mi sono ritrovata un sorriso a 32 denti e una voglia di correre che non avevo mai sentito.

E’ stato incredibile, durante tutto il percorso ho corso fianco a fianco con altre persone, chi più chi meno in difficoltà, attraversando la città e accumulando un po’ di energia per ogni persona che salutava, incitava e batteva le mani a lato della strada.

Insomma, ho corso i miei primi 10km in gara, senza mai fermarmi, senza grosse difficoltà e arrivando alla fine con un’energia interiore altissima.

 

Per molti di voi sarà una cosa sciocca, io invece spero di ricordarmelo sempre, spero che quell’energia valga da motivazione nei momenti in cui la voglia di uscire non ci sarà, e spero che alcuni di voi siano tornati con la mente alla loro prima gara, per ricordarsi quella sensazione e quell’energia.

Roberta, Firenze

Il Freddo e la Corsa, come vestirsi per andare a correre quando fa freddo

Abbigliamento, riscaldamento, respirazione, consigli e curiosità sulle maratone invernali.

 

“Ho visto un runner che correva per amoreeee… ne ho visto un altro che col freddo più non va”
Battisti non ci perdonerà per questa versione di “Dieci ragazze”, ma ci sembrava perfetta per introdurre l’argomento.
E’ arrivato il freddo o almeno sta arrivando e le avvisaglie ci sono tutte.

L’autunno è il momento in cui i jogger appendono le scarpe al chiodo, ed i runner iniziano a tirare fuori il carattere. Uscire diventa più difficile, le prestazioni diminuiscono un po’ e serve tanta motivazione: ecco quindi alcuni suggerimenti utili a contrastare le insidie del freddo e godersi il piacere della corsa.

ABBIGLIAMENTO

Se d’estate una t-shirt in cotone ed un paio di pantaloncini corti erano già considerabili “abbigliamento consono”, d’inverno servono tessuti più tecnici e modelli più conformati. L’errore più comune è quello di vestirsi molto, aggiungendo una felpa, magari una giacca pesante, pantaloni della tuta in cotone spesso, beh… questa tecnica non funziona, rende solo più scomoda e difficile la corsa e non preserva dal freddo.

Andiamo per ordine, prima di tutto valutiamo quanto freddo fa, e nel farlo consideriamo che durante la corsa la percezione della temperatura esterna aumenta di circa 10°, quindi se fuori ci sono 5 gradi consideriamo un abbigliamento idoneo per i 15°.

Iniziamo dall’alto: se fa freddo, la testa, le orecchie ed il collo vanno coperti. Il capo disperde circa il 30% del calore corporeo, quindi un berretto o una fascia sono utilissimi per evitare che il nostro tepore interno ci lasci anzitempo. Se i vostri capelli vi hanno già abbandonato e con loro se n’è andata anche la protezione della parte superiore della testa, il berretto va bene, ma se potete ancora contare sul vostro sinuoso ciuffo alla Elvis, allora consigliamo la banda elastica che protegge meglio anche le orecchie.

Se fa particolarmente freddo, preferite quelle con interno in pile (le bande, non le orecchie). Per il collo è perfetta una fascia, utilizzabile anche per coprire naso e bocca e favorire il riscaldamento dell’aria inspirata, se necessario.
Per il busto, il consiglio è di usare maglie a maniche lunghe realizzate in tessuto tecnico, meglio se con polsini ad anello dove inserire il pollice e che restino ben aderenti al corpo. D’inverno il cotone è da evitare come le buche, perché il sudore lo raffredderà molto velocemente e vi darà la sensazione di avere uno straccio bagnato addosso. Se fuori è umido o molto freddo, aggiungete una giacca antivento impermeabile ma traspirante.

Per le gambe la questione è molto soggettiva: se preferite il pantalone corto, va comunque bene, non ci sono leggi che ne vietino l’uso d’inverno, ma deve essere ben aderente per non far passare aria gelata ai piani superiori e mantenere la temperatura muscolare costante. Se invece siete aperti alla calzamaglia “Nureyev”, avete il nostro appoggio incondizionato. Scegliete quella più giusta per voi, considerando la conformazione al vostro corpo, la giusta elasticità specialmente in vita e nelle ginocchia, ovviamente il tessuto tecnico che più vi convince e la presenza di bande catarifrangenti. Come sempre, non scegliete l’abbigliamento solo in base al colore o alla grafica, ma considerate preferibilmente le caratteristiche tecniche…. vi conosciamo, mascherine!

Consigliamo assolutamente l’uso dei guanti e di calzini più spessi (ma attenzione a non eccedere, possono modificare la calzata della scarpa e quindi influire sull’appoggio) e per quanto riguarda le scarpe, preferite modelli con suole più scolpite per avere più grip e stabilità anche in presenza di fango o neve.

 

RISCALDAMENTO

La fase del riscaldamento è sempre importante, ma d’inverno è cruciale. Muscoli, tendini e legamenti hanno bisogno di più tempo per scaldarsi quindi dedicate più attenzione allo stretching e camminate per una ventina di minuti prima di iniziare la corsa, questa buona abitudine aiuta ad evitare inutili traumi. Un riscaldamento efficace aiuta anche a migliorare la postura, che d’inverno può irrigidirsi a causa del freddo.

Vi è mai capitato nelle vostre uscite invernali di vedere runner che sembravano spaventapasseri animati? Ecco, stiamo parlando di questo.

 

RESPIRAZIONE

Inspirare aria troppo fredda può irritare i tubi bronchiali, i polmoni e le mucose causando tosse, bronchiti e altri piacevolissimi malanni invernali. Al contrario, correre all’aria aperta anche se fa freddo aiuta il corpo a rafforzare le difese immunitarie contro raffreddori e influenze, meglio di un vaccino. Per evitare fastidi, quando fuori si gela è utile mettere una fascia davanti a naso e bocca. Respirando con il naso l’aria introdotta percorre una distanza maggiore prima di arrivare ai polmoni quindi si riscalda meglio ma, se l’allenamento è intenso, inspirare solo con il naso non sarà sufficiente a soddisfare la richiesta di ossigeno del corpo, quindi avrete problemi di respirazione e probabilmente sentirete il tipico dolore al fianco. Inspirare con naso e bocca attraverso una fascia può essere inizialmente fastidioso ma portate pazienza, diventerà una sana abitudine invernale.

In chiusura, vi avevamo promesso qualche curiosità, quindi ecco alcune chicche sulle maratone invernali :

Al 3° posto si posiziona la Midnight Sun Marathon, che come dice il nome si corre al sole di mezzanotte a Tromso in Norvegia. E’ la maratona più a nord del pianeta e la sua versione invernale significa solo 3 cose: neve, ghiaccio e… orsi polari.

Il 2° posto spetta di diritto a Wim Hof, un runner decisamente speciale. La sua ultima impresa è stata correre una mezza maratona in Finlandia, nei pressi del Circolo Polare Artico. Niente di strano fin qui, a parte il fatto che Wim ha corso i suoi 21 km scalzo, indossando solo un paio di pantaloncini e ad una temperatura di -35°. Praticamente un Calippo.

In cima al podio sale la Likeys 6693 Ultra. Solo alcuni dati : 560 km, temperature mai sopra i -10°, forti venti gelidi, probabilità di congelamento altissima. Ultimo dettaglio, vista la lunghezza della “maratona” i partecipanti devono correre trascinandosi dietro una slitta carica di provviste. Consigliata ai principianti.

Web runners, buona corsa a tutti!

 

Terzo mese di allenamento

Ovvero : la trasformazione da Homo Divanus a Homo Atleticus

 

9 SETTIMANA

Iniziamo il terzo mese di allenamento!

La scorsa settimana sei arrivato a 45’, continua così anche per la prima uscita di questa settimana, quindi arriva a 50’ per le prossime due uscite.

 

10 SETTIMANA

Hai mai sentito parlare di “barriera del suono”? Bene, questa settimana ti chiederemo di infrangerla! Scegli un giorno speciale, uno facile da ricordare… perché sarà la tua prima ora di corsa continua. Esatto… 60’ di corsa leggera senza recupero intermedio, il primo vero traguardo di ogni runner!

Al termine ricorda sempre di fare uno stretching efficace e di reidratare il corpo. Poi riposati per qualche giorno, e abituati all’idea di essere passato dallo stato di “HOMO DIVANUS” a “HOMO ATLETICUS”… ed è solo l’inizio dell’evoluzione! ??

Per questa settimana fai solo un allenamento, poi goditi qualche giorno di meritato riposto.

 

11 SETTIMANA

Adesso che sei entrato ufficialmente a far parte dei papabili partecipanti alla prossima 7 o 10 km inizia ad informarti sugli eventi podistici organizzati nella tua zona! Avere un obiettivo preciso (o anche più d’uno) ti aiuterà moltissimo a mantenere la costanza negli allenamenti. Se abiti in Veneto, visita questo sito: https://calendariopodismoveneto.blogspot.com/ altrimenti cerca su Google “10km” o “7km”.

D’ora in poi e fino alla mezza maratona, alterneremo gli allenamenti in settimane di “carico” e di “scarico”.

Indovina un po’? Visto che la scorsa settimana hai riposato dopo la tua prima ora di corsa, adesso ti tocca faticare!

Organizza i 3 allenamenti in modo da avere un giorno di riposo intermedio, ad esempio Lun/Mer/Ven o Mar/Gio/Sab, oppure utilizza la domenica come giorno jolly per l’allenamento più lungo o faticoso.

Questa settimana allenati così:

  • –  1° uscita : corri per 10 km e monitora il tuo tempo. Cerca di partire con un’andatura tranquilla, non ti affaticare troppo all’inizio, l’importante è portare a casa il risultato della distanza!
  • –  2° uscita : corri una distanza di 7 km, mantenendo un’andatura costante o in lieve aumento. Se scegli di aumentare l’andatura, fallo in modo graduale, perché dovrai cercare di non diminuirla fino alla fine dell’allenamento. Non strafare, questo esercizio di aiuterà a capire come dosare la tua energia e la tua resistenza. Ascolta il tuo corpo.
  • –  3° uscita : corri per un’ora, se vuoi alterna andature più sostenute e andature “di recupero”, senza mai camminare.

 

12 SETTIMANA

Recupera con tre allenamenti a giorni alternati, di 6 – 8 – 6 km ad andatura costante.

Se il tuo corpo chiede un po’ di sforzo in più, nell’allenamento centrale mantieni un’andatura più sostenuta, ma solo negli ultimi 3 km.

Racconta la tua Storia, perché corri Sara?

Ho iniziato a correre all‘età di 10 anni e non ho più smesso.

Inseguendo mio fratello maggiore in tutte le sue attività mi sono ritrovata ad essere un’atleta di atletica leggera.

Dopo molti anni di duri allenamenti soprattutto nella disciplina della marcia e di gare ogni fine settimana mi sono stancata e mi sono dedicata allo sci e al nuoto.

La corsa ha però sempre fatto parte della mia vita. Corro per sentirmi bene, corro per risolvere problemi, corro per riequilibrarmi, corro per far correre il cane..

Dal 2006 ho ripreso a fare poche e piccole competizioni sportive come la mezza maratona di Vienna o la 27 Km al Wolfgangsee nel Salisburghese. Nel 2016 durante la mezza maratona della Wachau, in Austria ho incontrato un atleta del Team Vegan.at. Ho conosciuto il gruppo e la loro filosofia. Mi sono sentita a casa. Ho trovato un gruppo di entusiasti che in modo del tutto pacifista dimostrano sulla propria pelle (perché è proprio il caso di dirlo) che un’alimentazione etica cioè priva di proteine animali permette a TUTTI di partecipare a delle competizioni sportive.

 

Oggi corro soprattutto a scopo dimostrativo.

Quando indosso la maglietta del team mi sento ambasciatrice di un messaggio etico. Sono diventata ambiziosa. Adesso che ho trovato uno scopo più profondo della semplice competizione sportiva partecipare ad una gara ha acquistato valore.

Oggi corro per loro: gli animali.

 

Sara Pancot, TeamVegan – Vienna

Correre al femminile. Ovvero, quando la maratona è donna!

Buongiorno Web runners!

Prima di iniziare l’articolo di questa settimana vogliamo dedicare un pensiero a quello che è successo nelle nostre valli e nei nostri boschi la scorsa settimana.

La natura è libera, indomabile, potente e spesso si manifesta in una misura che ci sovrasta. Ci insegna che niente è definitivo, ma anche che dal nulla si rinasce.

L’uomo fa parte di questo crudo, meraviglioso scenario.

La nostra storia ci ha dimostrato che la volontà e il lavoro quando si combinano fanno prodigi inimmaginabili.

Ci vorrà molto tempo e molto impegno per ricostruire il nostro paesaggio, sarà una prova di forza, di pazienza e di costanza, proprio come una maratona. Una maratona che è già partita.

amanti della montagna

 

Iniziamo l’articolo di oggi con un intenso lavoro… di immaginazione!

Pensa di essere a bordo di un aereo in volo a 10000 piedi e improvvisamente ti accorgi che manca un’ala…. o di essere il pilota di una F1 lanciata a 300 all’ora e ti rendi conto che non c’è più il volante… o, peggio, pensa ad una carbonara… senza il guanciale! Terribile, no?

Ebbene sì, fino a poco meno di 50 anni fa le maratone erano proprio così, prive di una loro componente essenziale: la donna.

Nel 1966 Roberta Gibb fu la prima rappresentante del gentil sesso a percorrere l’intero tragitto di una maratona, era quella di Boston. Al momento dell’iscrizione i giudici le rifiutarono il pettorale, perché “la corsa era aperta ai soli concorrenti maschi e perché, anche volendo, una donna non sarebbe stata fisicamente in grado di correre una maratona”.

Quanto si sbagliavano: la signora Gibb non si perse d’animo e corse tutta la gara fingendosi un uomo, “Bobby” per l’appunto. Il trucchetto fu replicato l’anno successivo dalla signora Kathrine Switzer e proprio lei, dopo 5 anni di insistenza, riuscì ad ottenere la libera iscrizione delle concorrenti donne, nel 1972.

Da allora la presenza femminile è aumentata verticalmente, basti pensare che nell’ultima maratona di Boston il 48% dei concorrenti iscritti erano donne.

Considerando l’aspetto puramente fisico, il corpo femminile è meno “potente” di quello maschile, ma la donna ha una temibile carta segreta: si chiama resilienza. E’ la capacità di rimanere concentrati sull’obiettivo e di non perdere motivazione anche nei momenti di difficoltà, una qualità fondamentale nella maratona.

Maria Comotti, giornalista sportiva del magazine Correre, in un articolo di qualche anno fa esortava il mondo femminile del running a “togliere la famosa felpa legata in vita e mostrare il proprio corpo, e correre libere”.

L’emancipazione femminile nel mondo delle maratone non è passata solo attraverso quella felpa, ma anche attraverso i risultati incredibili ottenuti da grandi atlete, attraverso l’impegno di moltissime donne ad organizzare eventi podistici di solidarietà, in supporto a categorie svantaggiate o per fini umanitari, e grazie alla loro indiscussa capacità di aggregazione.

Anche il web ha giocato un ruolo importante in questo senso. Sono tantissimi i blog ed i siti pensati e realizzati da donne che parlano di alimentazione, lifestyle, fitness, ma anche di impegno e di vita vissuta.

Segnaliamo ad esempio www.mangiacomecorri.com in cui Laura Failla racconta le sue storie di corsa e di cucina, ma anche www.unarunnerincucina.com il sito gestito da Michela, una triestina di 39 anni che fino a poco tempo fa odiava correre, ma dopo aver mosso i primi passi non si è più fermata. Si racconta così: “la corsa è stata lo strumento per diventare una persona più forte, più disciplinata e, di conseguenza, più sana e in forma”.

Un altro punto di vista, sicuramente più leggero ma non meno interessante viene da www.fashionrunning.com un blog che parla di moda, di donne e di maratone. Anche Federica Fontana, modella, showgirl e blogger ha creato un suo spazio www.runfederun.it nel quale parla di fitness, alimentazione sana e lifestyle.

Abbiamo trovato molto interessante anche www.runandthecity.it il blog creato da Cristina Turini, che già dal titolo esprime la sua attitudine a non prendersi troppo sul serio. Qui potrete trovare aggiornamenti sulle ultime tendenze in materia di corsa, dall’abbigliamento agli accessori ed ovviamente una lista di eventi sportivi durante i quali sfoggiarli.

Ultima segnalazione è www.46percento.it su questo non anticipiamo nulla. Visitatelo e poi fateci sapere!

Ci congediamo quindi con un doveroso e sincero abbraccio a tutte le lady-runners e, come sempre, a tutti buona corsa!

Racconta la tua storia: Perché corri, Silvia?

Nella mia vita ci sono sempre state grandi passioni: la natura e gli animali, la vita all’aria aperta e la letteratura.

Ho trovato una strada che mi permette di coltivarle tutte: fare la giornalista mi porta alla scoperta di cose belle ogni giorno.

Parallelamente ho fatto un percorso che mi ha portato a scegliere un’alimentazione vegana: amo troppo gli animali per causare loro una sofferenza. E così ho deciso di diventare, io stessa, un esempio di come si possa vivere nel rispetto degli altri esseri viventi e di se stessi.

Lo sport per me è ossigeno: muovermi mi aiuta a scaricare le tensioni, a ritrovare energia, a divertirmi.

Adesso, con teamvegan.it, fare sport è diventato un piacevole appuntamento obbligato: nonostante la vita frenetica il tempo per muoversi si trova, ed è bello farlo in compagnia.

team vegan italia

Questo mi permette di imparare molto dagli sportivi più esperti, di misurarmi con i miei limiti e, se possibile, superarli. Perché spesso la pigrizia prende il sopravvento e ci porta a tirare indietro.

Il 22 aprile 2018 resterà una data memorabile nella mia vita: ho fatto la mezza maratona di Vienna, nonostante fossi poco allenata e sembrasse una follia.

Cosa mi ha dato la carica? Indossare la maglietta di teamvegan, sapere che correndo avrei portato un messaggio: tutto è possibile, basta volerlo.

Ho corso per sfidare me stessa ma soprattutto ho corso per loro, gli animali che non possono parlare, non hanno la libertà di muoversi, vengono sfruttati. La mia maglietta mi permette di ricordare a chi mi vede che lottare per un sogno aiuta i più deboli e aiuta anche noi. Prendendoci cura della nostra salute, al tempo stesso diffondiamo un messaggio di rispetto e di speranza.

Mi auguro che il nostro entusiasmo possa essere contagioso.

Io ci sono riuscita, e adesso ho davanti a me nuove sfide, e sono certa che teamvegan sarà un grande sostegno!

Silvia Allegri, TeamVegan Italia

Qui trovate la pagina facebook del TeamVegan Italia!

 

Programma allenamenti: iniziamo il secondo mese!

Beh.. chi l’avrebbe mai detto?

Ti stai allenando già da un mese!

Vedi qualche risultato? Ti senti più attivo e carico?

Uscire di casa sta diventando un’abitudine più semplice e divertente? Bene!

 

Adesso il clima sta iniziando a cambiare, quindi cerca di adeguare anche il tuo abbigliamento. Non esagerare comunque… correre con abiti troppo pesanti è faticoso e fastidioso… Ti consigliamo di tenere sempre come base una t-shirt leggera e magari abbinala ad una maglia o giacca con zip frontale, per poterla chiudere o aprire in base alle tue necessità.

Pronto a iniziare il tuo secondo mese di preparazione alla mezza maratona?

 

5 SETTIMANA

Il programma della settimana è questo: 3’ di camminata e 10’ di corsa leggera per 4 ripetizioni. Abituiamo il corpo ad un allenamento aerobico un po’ più lungo, resta concentrato sul movimento e sulla respirazione.

 

6 SETTIMANA

Il tuo fisico sta iniziando a divertirsi, e si sente. Diamogli altri 5 minuti di corsa in più, arriva a 15’ di corsa e 3’ di camminata per il recupero. Tieni questi tempi costanti, anche se il tuo corpo te lo richiede, non esagerare né con la corsa né con il recupero. Fai 3 ripetizioni.

 

7 SETTIMANA

Aggiungi ancora un po’ di tempo nella corsa, arriva a 25’ e alternali a 3’ di camminata per 2 ripetizioni. Sei arrivato all’ora di allenamento, bravo!

8 SETTIMANA

Ti senti già un po’ più atleta, vero?

Hai acquistato più controllo nella corsa e nella respirazione, hai imparato a gestire meglio le energie e a riconoscere i segnali che il tuo corpo di invia. Bene, questo è importante! Siamo molto soddisfatti dei tuoi progressi, e per questo abbiamo deciso di farti un regalo… ti togliamo le rotelline! Adesso sei pronto per pedalare, ops… correre senza recuperi intermedi, quindi per le prime due uscite di questa settimana il tuo allenamento sarà di 40’ di corsa leggera continua.

Forse dopo la mezz’ora il tuo corpo di manderà dei segnali di perplessità… tu ascoltali tutti e impara a gestirli. Impara a capire quali sono i segnali di “avvertimento” e quali quelli di “pericolo” e di conseguenza interpretali in base ai tuoi obiettivi.

Quando la stanchezza o la noia iniziano a farsi sentire, individua dei piccoli traguardi da raggiungere, abbastanza vicini da non essere “finali” ma non troppo facili da renderli banali. Può essere “quell’albero dalla forma strana”, un cartello stradale, l’insegna del negozio d’angolo o qualsiasi altro riferimento, meglio se lo puoi toccare quando ci arrivi. Usa questi traguardi intermedi per darti degli obiettivi raggiungibili e dare stimoli nuovi alla tua corsa.
Nell’ultima uscita della settimana porta il tuo tempo di corsa a 45’.

 

Ti sei perso la prima parte del programma? Ecco il primo step organizzativo, e qui invece trovi le prime quattro settimane di allenamenti.

Monte Pizzoc, storia e curiosità di uno scenario prealpino

Buongiorno Web Runners!

Oggi è di scena il Monte Pizzoc, location insostituibile della 2.9 VERTIKAL PIZZOC che si svolgerà il 01 Novembre 2018, arrivata con successo alla sua 5° edizione.

Se non ti sei ancora iscritto o vuoi più informazioni sulla gara, visita il sito www.vertikalpizzoc.it e goditi questa extreme challenge con la natura come protagonista o, perché no, come spettatore!

Il Monte Pizzoc con un’altitudine di 1565m è una delle vette più elevate delle Prealpi Trevigiane, il suo nome deriva infatti dal cimbro “Spitz Hoch” ovvero “Cima Alta”. E’ lo scenario ideale per affrontare una sfida impegnativa, oltre che per la bellezza dei paesaggi anche perché racchiude una storia importante.

Ripercorrendo il tragitto che porta da La Briglia, località a sud del Monte, fino in cima al rifugio “Città di Vittorio Veneto” ricalcheremo il terreno in cui molti dei nostri nonni, allora giovani, hanno lottato per la liberazione sfidando le avversità della natura e l’assurdità della guerra.

Stiamo parlando degli anni dal 1943 al 1945, un momento storico decisivo per l’Italia e per il mondo intero, e se ci riflettiamo, un momento non così distante dal presente.

Proprio sul Pizzoc, c’è un sentiero dedicato a William Bernard Berry, un tenente americano che durante la seconda guerra mondiale si trovò a combattere al fianco dei partigiani del Cansiglio.

In questo periodo autunnale, il bosco di faggi si colora di sfumature giallo-rosse e accoglie numerose specie di volatili. Le distese prative invece sono popolate da cervi e cinghiali, e non è raro imbattersi in qualche incontro piacevole e inaspettato.

A partire dal 1962, durante il periodo della guerra fredda, il Pizzoc è stato scelto per l’insediamento di una base militare di controllo radar, che fungeva tra l’altro da collegamento con la base di lancio ubicata a Pian del Cansiglio. La base è stata poi chiusa operativamente nel 1977 e abbandonata definitivamente dopo un paio d’anni.

Vicino al rifugio Città di Vittorio Veneto si può ancora notare una cava a cielo aperto dalla quale, fino al secondo dopoguerra, si estraevano cemento e calce utilizzati poi nelle storiche “fornaci di sopra” nella Stretta di Serravalle, e nel “cementificio di sotto” a Sant’Andrea. Quest’ultimo era collegato alla cima da una lunga teleferica alla quale si agganciavano i vagoni di ferro per il trasporto del materiale.

Per i runners che arrivano da lontano, suggeriamo la visita alle scenografiche Grotte del Caglieron, nella località Breda di Fregona e all’impressionante Bus de la Lum, a Pian del Cansiglio nel versante nord est del Monte Pizzoc, giusto al confine con il Friuli Venezia Giulia.

L’invito a partecipare all’evento 2.9 Vertikal Pizzoc è quindi rivolto sia agli Extreme Runners più tenaci, sia a coloro che vogliono apprezzare le bellezze di una natura ricca e rilassante, in un contesto intriso di storia e di vita Prealpina Trevigiana.

Buona corsa a tutti!

Programma allenamenti: le prime 4 settimane

Eccoci con la seconda puntata del nostro Programma Allenamenti, che vi guiderà alla preparazione della vostra prima Mezza Maratona.

Se vi siete persi la prima (importantissima) parte, potete trovarla qui: Programma allenamenti: il primo passo

Ci siamo, è ora di iniziare a correre!

 

Iniziare gradualmente è importante, l’imprinting positivo ti rassicurerà e ti darà lo stimolo per affrontare l’uscita successiva.

 

PRIMA SETTIMANA DI ALLENAMENTO 

3 uscite : 2 min di camminata e 1 min di corsa leggera, per 10 ripetizioni.

 

1 USCITA

Se all’ottava ripetizione il tuo corpo ti dice STOP, fermati pure con la corsa, ma continua a camminare per completare la mezz’ora di allenamento.

 

2 USCITA

Oggi concentrati sulla respirazione, sulla fluidità dei movimenti, e sulle spalle. Sia quando cammini che quando corri, cerca di mantenere una posizione controllata del dorso, trova un’armonia nei movimenti delle braccia e delle gambe, fai attenzione alle spalle, tienile basse e rilassate e respira con un ritmo costante.

 

3 USCITA

Stessa dinamica delle precedenti. Questa volta concentrati sull’appoggio del piede, sia in camminata che in corsa. Forse il tuo corpo di chiederà di più, ma devi avere pazienza. Se lo desideri, anziché cambiare il programma dell’uscita, puoi farne una o due in più in base al tuo tempo libero e a come ti senti.

 

 

SECONDA SETTIMANA

3 uscite : 3 minuti di camminata e 2 minuti di corsa leggera per  6 ripetizioni.

Aumenta il tempo di camminata a 3 minuti e le fasi di corsa leggera a 2 minuti. Fai quindi 6 ripetizioni di questo programma per mantenere la stessa durata di allenamento, di 30’. Al termine dell’ultima serie, continua con una camminata rilassante per almeno 5 minuti, e finisci con un po’ di stretching. Ricorda di reidratare il tuo corpo con acqua e sali minerali.

 

TERZA SETTIMANA

3 uscite : 3 minuti di camminata e 4 minuti di corsa leggera per 4 ripetizioni (+1).

Mantieni il tempo di camminata a 3 minuti, ma aumenta la corsa leggera a 4 minuti. Il tutto per 4 ripetizioni. Se il tuo corpo è d’accordo, fai una quinta ripetizione, altrimenti comunque arriva ai 30-35 minuti di allenamento con una camminata leggera.

 

QUARTA SETTIMANA

3 uscite: 3 minuti di camminata e 6 minuti di corsa leggera per 5 ripetizioni.

Finiamo il primo mese di allenamento aggiungendo ancora un po’ di corsa e allungando la durata delle sessioni a 45’… arriviamo quindi ai 6 minuti di corsa leggera, alternata ai 3 minuti di camminata, per 5 ripetizioni Ricorda di iniziare sempre l’allenamento con la camminata per preparare i muscoli e sciogliere le articolazioni!

 

Segui questo programma e inizierai a sentire i primi cambiamenti, imparerai ad ascoltare la tua respirazione e i segnali che il tuo corpo ti manda. Soprattutto inizerai a goderti quest’ora ti tempo tutta per te e per il tuo benessere.

Buon allenamento a tutti!

Ps, se volete, condividete con noi le vostre storie e i vostri allenamenti, i più belli li ri-condivideremo nel nostro blog! Inviate una mail a info@maratoninadellavittoria.it

 

Racconta la tua Storia – Perché corri, Sonia?

Abbiamo tutti iniziato a correre per ragioni diverse e altrettanto varie sono quelle che ci spingono a continuare a uscire. Giorno dopo giorno, corsa dopo corsa.

Ognuno ha la sua storia e noi abbiamo deciso di creare uno spazio in cui ognuno di noi possa raccontare il suo Perché.

Diamo inizio alla rubrica ‘Racconta la tua storia’, uno spazio dedicato a tutti i nostri Runners.

E lo facciamo con Sonia, che ringraziamo per averci emozionato con le sue parole.

Leggete la sua storia e lasciatevi ispirare per raccontare anche al vostra!

 

Perché corri, Sonia?

Ciao a tutti mi chiamo Sonia e la mia “storia di runner” può ben iniziare con una semplice domanda :”Perchè corri Sonia?” e mica facile spiegare …
Dunque la mia personale filosofia di corsa non è molto tradizionale, diciamo che corro perchè per me la corsa è libertà, gioia, fatica, sudore, insoma è …!!!
Inizio a muovere i primi cauti passi circa 10 anni fa, più che correre sembravo una gallina che zompettava per l’argine (non che ora sia migliorata molto) la prima mezza a Padova, tagliato il traguardo con le ossa rotte ma già penso alla Maratona: Venezia, quel giorno le gambe mi tremavano dall’emozione semplicemente di esserci in mezzo a quella moltitudine di magliette, pantaloncini, odore di canfora.

Da li ho infilato una maratona dietro l’altra : Padova, Venezia, Roma, Parigi, poi mezze maratone in giro per l’Italia, trenta chilometri, ultra treil, ma sempre con un solo obbiettivo: DIVERTIRSI, mai guardato il tempo, mai fatto ripetute, mai seguito tabelle, il mio personale allenatore è il mio cane !!!

Corro guardando gli uccellini che volano e domandandomi come diavolo facciano dall’alto a vedere il cibo, corro facendo ciao con la manina ai bimbi in carrozzino, corro cercando (invano) di superare il mio cane, corro e quando sono stanca la mia testa vola ad un bambino su di una sedia a rotelle con la mascherina senza capelli che al ritiro del pettorale per la Maratona di Padova mi ha guardato e sorriso con due occhi neri intensi, corro pensando che Lui non molla ed io non posso permettermi il lusso di mollare lo devo a Lui.

Corro anche se l’ortopedico mi ha detto che sarebbe meglio di no, visto che i mie due tendini rotulei operati hanno deciso di rovinarsi ancora, ma io non posso mica lamentarmi Lui, il bimbo dagli occhi neri non lo fa, corro con tempi biblici un pochino anche a causa dei farmaci contro l’epilessia, ma io pur nata “difettata” non posso mica lamentarmi Lui, il bimbo dagli occhi neri non lo fa !!!
Corro e mi diverto sempre tanto, alle competitive mi porto il cane, a volte i giudici mi squalificano, ma non mi interessa molto, tanto la classifica non la guardo nemmeno !!!

Quest’anno ho corso la mezza dell’Eroica con il mio cane Jorasses, l’ho corsa però pensando a mio nonno paterno che non ho mai conosciuto, che forse sarebbe stato orgoglioso d’avere una nipote un pochino pazzerella, che per 21km ha corso con il tricolore tra i capelli orgogliosa d’avere un nonno Cavaliere di Vittorio Veneto non che Ragazzo del ’99, l’ho corsa pensando a Lui che è riuscito a portare a casa la pelle e farsi una famiglia, l’ho corsa pensando che Lui, su in Ortigara, non ha mica mollato, non si è arreso anche se il Suo mulo è saltato in aria mentre l’aveva al guinzaglio, l’ho corsa col sorriso sulle labbra pensando che sarò stata anche lenta ma che io ho un nonno speciale che gli altri concorrenti mica l’hanno!!!

Adoro le maratone, perchè in fondo quei splendidi, maledetti 42km sono un pochino come la vita: parti e ti senti un leone, poi fai una curva e ti può arrivare la crisi che devi superare, puoi correre lunghi tratti rettilinei da solo ed improvvisamente trovarti ingabbiato in un allegro gruppetto di podisti, corri con il tifo della gente, corri e ti vengono mille e un dolore ed il traguardo è ancora lontano, poi tagli il traguardo e già i chilometri ti mancano, già pensi alla prossima … la maratona è come la vita : terribilmente affascinate, difficile e dolce allo stesso tempo, dura ma estremamente semplice, gioisa ma dolorosa, splendida !!!

 

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