La Corsa e il Freddo

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L’allenamento a bassa temperatura.

Carissime e carissimi Web Runners!

Come procedono i vostri allenamenti invernali?!

Noi vi immaginiamo come impavidi guerrieri che combattono eroicamente contro l’indolenza, contro il potere magnetico del divano e delle pantofole, evitando i terribili attacchi di un mostro sovraumano chiamato “sedentarietà”.

Immaginiamo bene??! Forse non vogliamo saperlo, lasciateci con i nostri sogni di gloria…

Nell’articolo di oggi parliamo del freddo, ovvero l’alleato più fedele del nostro nemico invernale numero 1, la pigrizia.

Se durante i mesi primaverili ed estivi correre ed in genere stare all’aria aperta sono quasi un’esigenza, nel periodo più rigido dell’anno uscire ad allenarsi non è esattamente una passeggiata.

Però… c’è un però! Le basse temperature riservano delle sorprese decisamente positive per noi runners.

Correre al freddo richiede uno sforzo superiore al nostro corpo, che deve bruciare molte più calorie per mantenere la giusta temperatura.

La circolazione è più difficile e il cuore fa più fatica a spingere il sangue fino alle estremità.

Risultato? Migliorano resistenza cardiaca e vascolarizzazione, a beneficio della salute e delle performance sportive.

Il motto quindi è: correte molto d’inverno e in primavera sfreccerete come missili! …o giù di lì.

Per non parlare di chi corre per smaltire qualche kilo di troppo: correre d’inverno fa consumare circa il 95% in più delle calorie rispetto all’estate, quindi combattere la pigrizia in questo caso vale doppio!

Certo, è importante essere ben organizzati con l’abbigliamento, magari seguendo la regola dei 3 strati:

  1. idratazione: scegliete un abbigliamento intimo di tessuto naturale e traspirante
  2. isolamento termico: proteggetevi dal freddo con una maglia termica aderente
  3. protezione da vento e pioggia: giacca impermeabile per difendervi dall’aria fredda e dall’umidità

Lo studio di un’importante equipe di ricerca americana ha evidenziato una correlazione diretta tra l’allenamento aerobico (specie in condizioni di basse temperature) e l’aumento dei livelli di Vitamina D nel sangue, con benefici documentati sia per l’apparato cardiorespiratorio che per la salute delle ossa.

La vitamina D è prodotta per il 50-90% dalla pelle, grazie all’esposizione solare. D’estate è chiaramente più facile, ma d’inverno dobbiamo sfruttare le poche ore di luce per rimanere all’aperto e dare modo al nostro corpo di creare questo vero e proprio nettare del benessere.

E quale modo migliore di stare all’aperto, se non correre??!

Tra l’altro, se vi fosse sfuggito, manca meno di un mese alla Maratonina della Vittoria, quindi forza con gli allenamenti!

Il 15 Marzo correremo anche la Vittorio City Run, con i due percorsi Family Run e Urban Trail, ci sarà davvero da divertirsi e sarà un’occasione per contribuire insieme alla lotta contro la violenza sulle donne e sui minori, vi aspettiamo numerosi!

Non ci resta che congedarci con un caloroso abbraccio e… buona corsa a tutti Web Runners!

Il Sesso e la Corsa

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Il Sesso e la Corsa, Istruzioni per l’uso.

Carissime e carissimi Web Runners, oggi mettiamo da parte la timidezza e parliamo di… sesso!

Vi è mai capitato che il vostro o la vostra partner vi chiedesse “andiamo a fare sesso?” e la vostra risposta sia stata immancabilmente “certo, di corsa!!”? ecco… siete già arrivati al punto!

A parte queste facili quanto inevitabili battute, dato l’argomento, oggi andiamo a capire quali sono le implicazioni della corsa nell’attività sub-ombelicale e viceversa.

Partiamo con il tranquillizzare tutti: abbinare sesso e corsa fa bene e, purché le due cose non siano fatte contemporaneamente, non ci sono controindicazioni, anzi sono entrambe attività decisamente consigliabili.

Il running migliora l’efficienza del sistema cardio-circolatorio, quindi ottimizza il flusso sanguigno e rischia di risolvere anche qualche problemino di “presenza scenica”.

Come già visto negli articoli precedenti, l’allenamento costante aiuta a prevenire malattie come il diabete e l’obesità, nemici dichiarati delle prestazioni sessuali. Una sana forma fisica, inutile dirlo, contribuisce a renderci più belli e desiderabili e quindi di certo non guasta anche nella pratica amorosa.

La chiave di questo meraviglioso connubio si chiama Endorfina, e spalanca molte porte.

Il rilascio da parte dell’ipofisi di questo miracoloso neurotrasmettitore, a cui la medicina associa proprietà combinate simili a quelle della morfina e dell’oppio, è il risultato naturale di un allenamento ben eseguito.

Quella sensazione di benessere e di piacere che abbiamo al termine di una buona corsa, è dovuta proprio a questa sostanza che, guarda caso, porta anche ad un sensibile aumento del desiderio sessuale.

Ma che dire allora del sesso pre-gara?

Come disse Mosè, qui le acque si dividono!

Per le donne avere rapporti sessuali prima di una gara è assolutamente consigliabile, perché aumenta i livelli di testosterone, ma per i maschietti le cose cambiano: al termine di un’attività sessuale completa la quantità di testosterone nel corpo diminuisce per circa 6 ore, quindi le performance di gara possono effettivamente risentirne.

La soluzione? Organizzare opportunamente tempi e modalità! Semaforo verde per tutti i rapporti nel giorno che precede la gara e, al mattino successivo, via libera solo al gentil sesso! Per quanto riguarda le modalità non entreremo troppo nello specifico in questa sede, siamo certi abbiate risorse sufficienti per, come dire… venirne a capo.

Al di là delle implicazioni di natura strettamente bio-chimica entrambe le attività, se fatte bene, portano ad un miglioramento dell’umore e dell’ascolto del nostro corpo, quindi non possono che generare un circolo virtuoso a beneficio sia delle performance sportive che della qualità della vita, sesso compreso.

In conclusione, che dire… Web Runners di tutto il mondo, diamoci da fare e che la forza sia con noi! (cit.)

Buona giornata e buona corsa a tutti!

Corsa all’aperto o Tapis Roulant?

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Buongiorno Web Runners!

Nell’articolo di oggi metteremo a confronto la corsa all’aperto e la corsa indoor.

Per farlo parleremo di Tappeti, Tapis roulant e Treadmill! La differenza? Nessuna, sono solo tre modi diversi di descrivere lo stesso attrezzo, evitando ripetizioni cacofoniche. E direi che con questo abbiamo già detto tutto….

Quali sono quindi i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di allenamento, e chi vincerà la sfida finale?

In realtà vi anticipiamo che non abbiamo decretato un vincitore definitivo e assoluto, perché entrambe le scelte hanno degli aspetti positivi ed interessanti, e la decisione su chi meriti il primo posto è decisamente personale, quindi la rimettiamo ad ognuno di voi.

Per confrontare meglio le due modalità di allenamento, suddividiamo le nostri considerazioni in piani diversi:

  • Fisiologico;
  • Mentale;
  • Performance;
  • Fruizione.

Piano FISIOLOGICO

La corsa su strada è decisamente più impegnativa, perché meno regolare e prevedibile.

All’aperto la superficie di appoggio è incostante, corriamo su asfalto, cemento, sterrato, o su una combinazione di due o più di questi terreni che sono caratterizzati da dossi e cunette e ci sono frequenti interazioni con elementi esterni, come marciapiedi, alberi e ovviamente persone.

In questo caso, però, il movimento è totalmente naturale mentre nella corsa indoor non è esattamente così: nel momento in cui l’avampiede dovrebbe spingere in avanti il corpo, lo scorrimento del tappeto porta il piede indietro facendo aumentare il carico sul quadricipite della gamba che va ad appoggiare e stimolando il lavoro del muscolo tibiale.

Un altro elemento da considerare è che nella corsa all’aperto la velocità e la pendenza non sono riferimenti “pre-impostati” quindi la regolarità dei movimenti è gestita in maniera istintiva o controllata attivamente attraverso l’ascolto del corpo.

Un consiglio al volo: se decidiamo di utilizzare il tapis roulant, impostiamo la pendenza a “1” per ricreare lo sforzo del corpo alla resistenza aerodinamica.

Piano MENTALE

La corsa su treadmill è generalmente meno coinvolgente, meno stimolante e quindi più noiosa, anche se i moderni tappeti sono dotati di monitor e connessioni digitali, quindi ci danno la possibilità di fruire di alcuni tipi di distrazione che nella corsa su strada per ovvi motivi non abbiamo (guardare un video, impegnarci in un gioco, ecc.).

Se il nostro allenamento, come spesso accade, ha anche una funzione di “de-stressing”, la corsa all’aperto è decisamente preferibile, ma solo se l’ambiente in cui corriamo ci permette di non dover gestire situazioni o stimoli esterni di pericolo o di eccessiva attenzione, come automobili, intralci o cambi di andatura forzati.

Miglioramento delle PERFORMANCE

Possiamo considerare i due tipi di allenamento come complementari, perché ci permettono di lavorare in ambiti diversi.

Il treadmill ci permette di creare facilmente allenamenti strutturati e combinati, gestire carichi di lavoro e velocità attraverso la scelta di percorsi e sequenze di allenamento personalizzate. Si può scegliere di impostare a priori un piano di esercizio combinando velocità/pendenza/durata oppure gestire la combinazione di queste tre variabili usando come riferimento la frequenza cardiaca, con app dedicate. In questo modo possiamo raggiungere molti dei nostri obiettivi, dalla perdita di peso fino alla preparazione di una maratona.

La corsa all’aperto è invece decisamente preferibile per allenarsi sulle lunghe distanze, sulla gestione degli stimoli ambientali, sull’ascolto del corpo e per migliorare la propriocettività (a questo tema, che merita una discussione più ampia e approfondita, dedicheremo a breve un articolo specifico).

Piano della FRUIBILITÀ

Verrebbe naturale pensare che la corsa all’aperto sia più pratica, ma in realtà dobbiamo considerare le variabili metereologiche, le caratteristiche urbane del posto in cui viviamo, e i nostri obiettivi di allenamento.

Per correre all’aperto durante la bella stagione, o quando il tempo è abbastanza clemente è vero, basta mettere una maglietta, un paio di pantaloncini e le scarpe e si può già andare; la questione cambia d’inverno o in piena estate, e genericamente quando le condizioni atmosferiche sono più difficili, quando piove a dirotto, c’è vento, o temperature estreme. In questi casi è richiesta una grande forza di volontà e un’attenzione particolare al tipo di abbigliamento che si utilizza.

Parlando dell’aspetto urbano, se abitiamo in città molto trafficate e vogliamo correre all’aperto dobbiamo per forza trovare una location adatta per allenarci serenamente, ad esempio un parco o un quartiere periferico, mentre in palestra questo problema non si pone. Ovviamente questo vantaggio viene meno se la palestra non è esattamente sotto casa, o se negli orari in cui possiamo allenarci c’è un eccessivo afflusso di persone.

Per quanto riguarda le nostre aspettative di allenamento, come già detto, vanno bene entrambe le alternative per raggiungere obiettivi diversi, ma la soluzione migliore è probabilmente quella di combinarle.

Sempre nell’ambito della fruibilità, un altro aspetto da considerare è quello relativo al rischio di infortuni e all’”invasività” degli allenamenti. Il piano di appoggio del tapis roulant è molto più ammortizzato rispetto alle superfici esterne, quindi riduce sensibilmente la sollecitazione delle articolazioni a vantaggio dei runner meno giovani, di chi non gode di una forma fisica perfetta, o di chi si approccia alla corsa dopo molto tempo di inattività.

In linea generale, pur essendo noi spudorati fan della corsa all’aperto, non possiamo non ammettere che il treadmill sia uno strumento utile ed efficace per allenarsi con obiettivi specifici o quando non è davvero possibile farlo all’esterno. Attenzione però a non utilizzarlo come scusa per non uscire, ricordiamoci della famosa frase di Bill Bowerman: NON ESISTE QUALCOSA COME IL CATTIVO TEMPO, ESISTONO SOLO PERSONE PIGRE!

Carissime e carissimi Web Runners, vi lasciamo quindi con questa poetica massima:

“che sia all’aperto o sotto a un tetto, godetevi la corsa con pieno diletto, forse da soli o meglio in compagnia, ma… correte tanto, e così sia!”

A proposito… Vi siete iscritti alla Maratonina della Vittoria?

Se non l’avete ancora fatto, vi perdoniamo, ma non perdete altro tempo!! Iscrivetevi subito alla Settima Maratonina di Vittorio Veneto!

Corsa e diabete

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Buongiorno Web Runners!

Anche se siamo un po’ fuori tempo, oggi parliamo di “dolcetto o scherzetto”, ovvero “quanto la corsa può influire nella salute di un runner diabetico”.

Come avrete intuito ci permettiamo di approcciare questo argomento molto serio e delicato in maniera decisamente informale, proprio per evitare che le nostre considerazioni siano scambiate per pareri medico-scientifici.

Giusto per capire qualcosa in più, l’Istituto Superiore di Sanità definisce il diabete come “una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.”

Le persone affette da diabete devono quindi compensare questa disfunzione integrando insulina.

In sostanza, pensate al livello di glucosio come al barattolo di Nutella, e all’insulina come alla mano della mamma… tutto chiaro? Quando la mamma non c’è, il barattolo di Nutella finisce in un lampo, ma poi iniziano le conseguenze…

Durante la corsa (attività aerobica) i muscoli consumano più glucosio per produrre energia, e il nostro organismo si preoccupa di aumentarne la disponibilità. Questa variazione della presenza di zuccheri nel sangue induce il nostro corpo a gestire la produzione di insulina, proprio per bilanciarne i livelli.

Un’attività fisica controllata, corsa inclusa, contribuisce appunto ad allenare questo processo di auto regolazione, tanto da risultare a tutt’oggi la migliore guida per prevenire il diabete mellito, l’obesità e altre malattie cardio-metaboliche e soprattutto ridurre il rischio cardiovascolare.

Un runner diabetico deve prendere precise precauzioni prima di iniziare un allenamento o una maratona, per mantenere costante i livelli di glicemia durante l’attività. Ogni individuo ha peculiarità specifiche quindi per non incorrere in potenziali rischi è buona norma consultare il proprio diabetologo di fiducia e farsi consigliare.

Chiarito questo punto, è importante dire che nella maggior parte dei casi il diabete non impedisce assolutamente la pratica sportiva che, al contrario, diventa un’abitudine di vita importante e quasi imprescindibile.

A questo proposito, segnaliamo un sito che non ha bisogno di spiegazioni www.diabetenolimits.com in cui spiccano articoli che parlano di Ultra Trail, Triathlon e Ironman ma soprattutto di condivisione di esperienze personali.

Ci sono infatti moltissimi maratoneti che riescono a combinare perfettamente il diabete ad un’intensa attività sportiva, ed anzi traggono dalla loro condizione fisica uno spunto incredibile per raggiungere obiettivi atletici di assoluto rispetto.

Nell’ambito professionistico c’è un’accesa e tutt’ora aperta diatriba, nata dal fatto che l’insulina può essere considerata come sostanza dopante perché contribuisce, attraverso la riduzione del glucosio nel sangue, a modificare il metabolismo lipidico e la sintesi proteica.

Ovviamente il punto di vista degli atleti diabetici è che l’insulina sia una necessità di vita e non un mezzo per aumentare le performance di gara: se siete interessati a questo argomento specifico, vi rimandiamo ad un articolo molto interessante, curato dal Prof. Mario Vasta http://diabetenolimits.com/attivita/diabete-di-tipo-1-insulina-e-doping-facciamo-chiarezza/

Quindi, Web Runners! Se vi abbiamo beccati con le mani nel barattolo della marmellata, basta leccarsi i baffi e iniziamo a pensare alla prevenzione, a tutte le età!

Anzi, facciamo così… quanti vasetti di Nutella avete mangiato nel 2019?

Solo 2? O 6?! Oppure 20??! Bene, ora pagate pegno e preoccupatevi di iscrivere alla prossima Maratonina della Vittoria un gruppo pari di amici!

Fatelo direttamente qui: https://www.maratoninadellavittoria.it/evento/maratonina-della-vittoria/

e… occhio che abbiamo informatori anche nella vostra dispensa nascosta!!

A tutte le nostre dolcissime Web Runners, buona corsa! E ai maschietti…. carbone! ?

Sauna e Corsa: amici o nemici?

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Buongiorno Web Runners e Buon 2020 di corse da tutto lo staff di Eroica15-18!

La Befana ha portato via tutte le feste e ha decretato lo stop ai pantagruelici banchetti di fine anno, ma qualche ricordo rimane scolpito nel nostro corpo, che risulta meno scolpito di prima…

È inverno, e le uscite di allenamento sono davvero meravigliose in questa stagione: ammiriamo paesaggi imbiancati all’orizzonte, i nostri passi sfiorano indomiti la brina mattutina, sbuffiamo bianche nuvole di fiato come bisonti selvaggi, e talvolta capita di incrociare qualche pinguino che ci consiglia di passare al barefoot.

Si, ok, fa freddo… ma ci sono tanti modi per scaldarsi!

Uno di questi è sicuramente la sauna, pittoresca quanto ingegnosa pratica usata fin dal Medioevo in Scandinavia e diventata ben presto orgoglio nazionale finlandese. In cosa consiste lo sappiamo tutti, ma quali interazioni ha con la corsa? Fa bene? Fa male? Migliora le prestazioni o le peggiora?

Anzitutto capiamo cosa succede al nostro corpo durante i cosiddetti “bagni di sudore”.

La temperatura all’interno di una sauna finlandese va dagli 80 ai 100 gradi centigradi, e l’umidità è inferiore al 20%. In questa situazione ambientale il corpo lavora per evitare che la temperatura interna si alzi troppo, e lo fa sudando, come d’estate… ma di più. Aumenta la frequenza cardiaca, c’è vaso-dilatazione ed il sangue circola più velocemente.

La temperatura della pelle può salire fino ai 40-42 gradi (46° è la soglia del dolore), e la sensazione è paragonabile ad una febbre alta, quindi spossatezza, difficoltà di concentrazione, ma con la differenza che si può controllare, quindi da “malessere” si trasforma in “benessere”: possiamo rilassarci e goderci la sudata purificatrice finché decidiamo che è sufficiente.

Attraverso il sudore il corpo espelle tossine, acido lattico, acido urico, ecc. e l’aumentata frequenza cardiaca aiuta a bruciare calorie (fino a 250-300 in due sessioni di sauna da 15-20 min., pari ad un allenamento di media intensità), le fasce muscolari si distendono e la circolazione sanguigna stimola l’ossigenazione dei tessuti.

Un’importante precisazione: la sauna non deve essere considerata una pratica utile al dimagrimento perché il peso perso a causa del calore deriva dall’abbondante sudorazione ed è quindi composto al 99% da liquidi che vanno prontamente reintegrati.

Fatta questa doverosa premessa, torniamo a noi… sauna sì o sauna no?

Sauna decisamente sì, come abitudine continuativa dopo gli allenamenti e meglio ancora dopo una gara.

Il corpo affaticato recupera più velocemente, distendendo e ossigenando le fasce muscolari, fluidificando il sangue, mantenendo allenato il cuore, espellendo le tossine e rilassando la mente.

E se invece la sauna viene fatta prima di una gara?

Beh, in questo caso gli effetti possono essere inaspettati, e non sempre positivi.

Come sempre la vecchia regola di seguire solo le abitudini consolidate prima della gara è vincente, quindi se siete abituati a fare saune con regolarità e avete già testato gli effetti positivi negli allenamenti fatti successivamente, continuate così e buona gara.

Se invece state preparando una maratona in zone montane e scoprite che il vostro hotel ha una Spa molto invitante, ma non siete degli assidui frequentatori della sauna, evitate di improvvisarvi “finlandesi della sera prima”, perché potreste pagarne le conseguenze dopo pochi chilometri dalla partenza.

Riassumendo, il nostro consiglio è sicuramente quello di praticare la sauna, sia Finlandese che Biosauna (circa 50°C e 60-70% di umidità), soprattutto nei mesi freddi. Non dimenticate che comunque durante la sauna esponete il vostro corpo ad una situazione intensa, quindi ci sono delle controindicazioni da considerare. Ad esempio, se siete cardiopatici o soggetti a bassa pressione, oppure durante il periodo mestruale o se siete in dolce attesa, è decisamente opportuno evitarla.

Per riuscire a divertirsi e godersi a pieno il piacere di qualsiasi pratica fisica è sempre importante ascoltarsi, conoscere ed avere consapevolezza del proprio corpo e della propria condizione fisica, e in caso di dubbi consultare chi ne sa più di noi.

Un’ultima precisazione per i non finlandesi: oltre alle buone abitudini di attendere almeno 15 minuti tra l’allenamento e la sauna, di farsi una doccia tiepida prima di entrare e una fredda appena usciti, e di reintegrare subito i liquidi persi, ci sono anche 3 regole di comportamento molto importanti da seguire.

Regola nr.1: la sauna è un luogo di rilassamento, rispettate il silenzio e ascoltatevi.

Regola nr.2: usate un telo di cotone per coprire la panca dove vi sedete, nessuna parte del vostro corpo deve essere a contatto con il legno, piedi compresi. Fatelo sempre e verrete imitati da chi ancora non lo fa.

Regola nr.3: la sauna è un luogo di rilassamento, rispettate il silenzio e ascoltatevi. (la ripetizione non è un errore)

Quindi, carissime e carissimi Web Runner, che siate sanguigni e generosi Mediterranei, o biondi e cornuti Vichinghi (in senso figurato), da tutto lo staff di Eroica15-18 buona corsa e buone sudate!

Correre da soli o in gruppo? Il bello dei running club!

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Buongiorno Web Runners!

Oggi con voi vorremmo fare un esperimento di suggestione…

Ora, chiudete gli occhi e… No, non proprio subito, prima finite di leggere l’articolo altrimenti non capite!

Dicevamo: chiudete gli occhi, immaginate di correre in un percorso sterrato, pianeggiante… è estate, ma non fa troppo caldo e una lieve brezza vi accarezza le spalle. Di fronte a voi si apre un paesaggio collinare, prati, campi fioriti, il cielo azzurro… e sentite un profumo delicato di fiori, intervallato da lievi note legnose, le vostre gambe vanno, vanno, senza fatica, siete da soli immersi in una pace innaturale e ad un certo punto…

Hey hey, stop… stooooopp! Era solo un sogno! Certo, paesaggi così esistono davvero e se siete fortunati avrete avuto il piacere di provare questa magnifica sensazione, ma la vita reale è un po’ diversa, talvolta è molto, molto diversa.

Correre in solitaria ha un suo innegabile fascino: ascoltare la musica, scegliere l’andatura che vogliamo, decidere in autonomia quando partire e quando fermarsi, cogliere al volo quei momenti della giornata in cui è saltato un appuntamento o in cui finalmente riusciamo a dedicare un’ora tutta per noi.

Nessun runner che possa definirsi tale potrà o vorrà mai rinunciare a questo piacere, ma diciamocelo… correre in compagnia è un’altra cosa!

La buona notizia è che le due pratiche non sono come i fiammiferi e la dinamite, o l’aceto e il tiramisù, ovvero si possono combinare senza particolari controindicazioni.

La corsa di gruppo è un’attività che ha un sapore molto ricco, perché combina motivazione, condivisione, sfida e, soprattutto, divertimento. Certo non è così sempre e con tutti i gruppi: perché questo succeda, prima bisogna trovare una sintonia comune, persone che hanno il nostro stesso ritmo di corsa e obiettivi simili, orari di allenamento validi per tutti, e magari un leader coinvolgente e competente che tenga le fila del gregge.

Bene, abbiamo appena descritto un Running Club!

Che voi abitiate a Timbuctù o a Matchu Picchu, che siate divanoidi da gara o Iron Man, maniaci della tartaruga scolpita o della trippa al parmigiano, beh chiunque e ovunque voi siate sappiate che vicino a voi c’è un Running Club che vi aspetta.

Ma cos’è questo fantomatico “Running Club”??!

Di solito tutto parte da un gruppo ristretto di persone, 3 o 4 al massimo, che hanno già una certa esperienza di allenamento e decidono di condividerla insieme. Poi si aggiunge il cognato che lo scorso anno ha corso la Maratona cittadina in 3 ore e 10’ (mica male), poi Giacomo del Bar Sport, che nonostante ami dispensare e consumare aperitivi non rinuncia a mantenersi in forma (da cui il nome del bar), e via di seguito.

Insomma, di solito lo zoccolo duro si forma senza che dietro ci sia già un progetto associativo, ma poi il passaggio è naturale, la voglia di condividere questa passione aumenta e le persone continuano ad avvicinarsi, si formano piccoli gruppi di vari livelli e contemporaneamente iniziano gli allenamenti più strutturati. Tra i soci fondatori e i nuovi iscritti si individuano le persone di riferimento tecnico/sportivo, gli allenatori, gli organizzatori, i contatti logistici, eccetera eccetera fino a trovarsi un giorno ad organizzare una Maratona e ad avere un seguito di migliaia di persone.

Certo, non succede dall’oggi al domani, e nel percorso gli ostacoli che si incontrano sono tantissimi e spesso molto fantasiosi, ma alla fine il risultato è mettere insieme le persone e questo davvero non ha prezzo.

Romanticismo a parte, correre in gruppo e nella fattispecie associarsi ad un Running Club, ha dei vantaggi reali e tangibili sia per quanto riguarda la qualità degli allenamenti che per il piacere prettamente ludico di stare in compagnia.

Ogni Associazione accoglie diversi gruppi di training, suddivisi sia per fasce orarie che per intensità e obiettivi di allenamento.

Di solito iscrivendosi ad un Running Club si punta alla preparazione atletica per qualche evento podistico, una Maratona o una Mezza, ma ci sono gruppi che nascono semplicemente per condividere il momento dell’uscita serale, con il vantaggio che alle spalle ci sono atleti o ex atleti in grado di guidare l’allenamento con le tecniche e le modalità spesso non “intuitive” della buona pratica sportiva.

Se vuoi conoscere uno dei nostri gruppi di allenamento serali, leggi l’intervista fatta Deborah De Nardi delle #mammedicorsa!

Vi è mai venuta voglia, la sera, guardando qualche pista di atletica illuminata, di mettervi le scarpe a andare a fare un giro? Provare la sensazione del tartan sotto i piedi, e il respiro epico degli atleti olimpionici che hanno battuto record incredibili? Ecco… a quest’ultimo punto ci arriverete con calma, ma per il momento fate la cosa giusta: cercate su Google “running club”, poi il nome della vostra città e siamo certi che qualcosa salterà fuori.

A quel punto sarete già un po’ più vicini al vostro allenamento di gruppo… il resto, fatelo voi! ?

Se siete di zona a Vittorio Veneto, vi suggeriamo la mitica Scuola di Maratona!

Date un’occhiata al sito www.scuoladimaratona.it per scoprire di più e, se proprio non siete ancora convinti, fate una prova gratuita di allenamento. Fate solamente attenzione a due cose:

  • è un gruppo adatto a tutta la famiglia, bambini compresi
  • e… attenzione, può creare dipendenza!

Cari, ma soprattutto care Web Runners, che siate da soli o in gruppo, immersi in un paesaggio collinare estivo o a sfidare voi stessi in una pista di atletica sotto la pioggia battente, sappiate che vi vogliamo bene e siamo sempre con voi, quindi…. Buona Corsa a tutti!

P.S.: E’ pressocché impossibile, ma se proprio non trovate nessun Running Club nella vostra zona, o se volete informazioni più specifiche sulle Associazioni già presenti nel territorio, mandateci i vostri feedback e vi risponderemo di corsa! ?

Gli orologi per Correre

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Buongiorno Web Runners!

Anche quest’anno è arrivato il momento: dopo tanta attesa finalmente ci avviciniamo all’ora “X” quindi non ci resta che darci appuntamento un minuto prima della mezzanotte, puntuali, per fare insieme il countdown di fine d’anno e iniziare con precisione svizzera il 2020!

Certo, se aveste un orologio come si deve non ci sarebbero problemi!

Ok, è stato facile convincervi… è il momento di valutare l’acquisto di un bel computerino da polso, e visto che ci avviciniamo al Natale, magari, chissà!

Ma facciamo un passo per volta.

Possiamo tranquillamente affermare che fino a qualche anno fa i runners si potevano suddividere in due nette categorie: quelli che “l’orologio non mi sogno nemmeno di metterlo, perché correre è l’unica cosa che faccio senza controllare l’ora” e quelli che “se non ho sotto controllo tempi e frequenza cardiaca non esco neanche di casa”.

Fortunatamente negli ultimi anni la tecnologia si è evoluta moltissimo e questa netta distinzione non c’è più: anche i più scettici sono stati attratti dal piacere di farsi aiutare da un compagno di corsa elettronico, e i più tecnici ora hanno molti strumenti utili in più per misurare le loro performance.

Non sappiamo se voi siate già assidui utilizzatori di smartwatch o se preferiate gli orologi a cucù, ma siamo certi che nel mercato troverete una soluzione perfetta per voi.

In base al vostro livello “tecnico” e al vostro approccio alla corsa, i moderni Running Watches offrono moltissime funzioni che vi possono affiancare sia da un punto di vista ludico, che di analisi dell’attività fisica.

C’è anche un altro importante aspetto da considerare: fino a qualche tempo fa l’orologio sportivo era pensato solo e unicamente per l’allenamento, quindi l’estetica era funzionale alla praticità di utilizzo; era praticamente impossibile trovare un orologio di buona qualità che non fosse di dimensioni spropositate e con un’estetica degna di Rambo.

Ora le cose sono cambiate, anche i modelli più tecnici hanno un’estetica curata e accattivante e funzioni utili pensate per un utilizzo continuativo e quotidiano.

In generale, possiamo dire che le funzioni di un orologio sportivo si raggruppano in 3 categorie: Monitoraggio performance, Utility, Security.

Nel monitoraggio performance rientrano l’analisi dei tempi, della frequenza cardiaca, il massimo volume di ossigeno consumato per minuto (VO2max), del carico di lavoro, dei tempi di recupero, ecc.

Tra le Utility c’è ad esempio il GPS che permette non solo di pianificare a tavolino il percorso da fare, ma anche di avere un assistente che ci guida in tempo reale, così possiamo dimenticarci dove stiamo andando e goderci ciò che ci sta intorno, l’ascolto di musica o podcast, la ricezione di messaggi, il pagamento contactless, ecc.

Ci sono funzioni interessanti anche per la nostra sicurezza, dall’Incident Detection, un sistema che invia in tempo reale la nostra posizione ed un messaggio di richiesta aiuto ai nostri contatti di emergenza, al controllo della frequenza cardiaca massima, che ci avvisa quando stiamo esagerando con l’intensità dell’allenamento, e sicuramente il tracking GPS che ci aiuta a ritrovare la retta via quando ci avventuriamo in percorsi sconosciuti o poco tracciati, soprattutto in montagna.

Si, ma quanto costa?

Tranquilli, i modelli “fitness” partono da 100 euro, ovviamente hanno solo le funzioni principali, ma comunque sufficienti ad aiutarci nell’allenamento, poi si sale fino ai 1000 degli orologi più completi, ma nel mezzo ci sono moltissime ottime alternative.

Se siete già affezionati ad un orologio che portate tutti i giorni e volete provare la sensazione di un running watch solo per i vostri allenamenti, va benissimo partire da un modello base, ma il nostro consiglio è quello di considerare bene le funzioni che realmente vi interessano e fare un acquisto un po’ in “previsione”.

Come dicevamo, ormai anche gli orologi sportivi hanno un impatto estetico molto piacevole, e possono davvero essere usati tutti i giorni e con tutti gli outfit, quindi anziché suddividere il budget in due orologi, uno “quotidiano” e uno “sportivo”, perché non mettete insieme i soldini nel maialino di terracotta, e lo spaccate una volta per tutte?! 😉

I maggiori marchi che trattano orologi sportivi sono Garmin, Suunto, Polar e FitBit.

Tutti e quattro propongono prodotti interessanti e coprono fasce di prezzo molto ampie, ma la nostra preferenza cade su Garmin, sia per una questione di tecnologia che di assistenza, e certamente di estetica.

Vi invitiamo a dare un’occhiata a questo sito www.miomiorun.com per valutare i vari modelli. Tra l’altro è uno sponsor attivo di Maratonina della Vittoria quindi… mi raccomando! ?

Care e cari Web Runners, a questo punto non ci resta che sincronizzare gli orologi (quando li avrete) e, come di consueto… Buona Corsa!

Yoga e Corsa: convivenza possibile?

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Buongiorno Web Runners!

Vi è mai successo di aprire l’armadio e trovarvi nell’imbarazzo di scegliere tra un tappetino da Yoga ed una scarpa da running? Tra un paio di fuseaux e un pantaloncino aperto? Tra uno scheletro e un boa di struzzo? (no, quello è l’armadio sbagliato…)

Bene, se non vi è mai successo, questo articolo vi aiuterà a capire se nel vostro futuro c’è spazio per qualche curiosa sorpresa!

Anzitutto, lo Yoga, cos’è? Forse non basterebbero 2000 pagine per descrivere questa disciplina nella sua interezza, ma volendo riassumerla in poche parole (e speriamo di non essere irrispettosi in questa spiegazione stringata, ci perdonerete…) possiamo dire che lo Yoga tradizionale è un insieme di tecniche meditative che hanno lo scopo di avvicinare la persona alla “Realtà Ultima” e quindi, nella sua accezione religiosa e filosofica, di collegarla ad un’entità superiore governando il corpo attraverso la coscienza.

Come spesso accade, l’occidentalizzazione e la commercializzazione di questa disciplina hanno limato grossolanamente molti dei suoi significati tradizionali, e hanno estruso la pratica Yoga ad un insieme di attività che comprendono ginnastiche del corpo e della respirazione, rilassamento e meditazione.

Se state leggendo questo articolo, significa che già sapete cos’è la corsa e cosa comporta ai vari livelli di pratica, quindi concentriamoci sul risultato della combinazione di queste due pratiche: anzitutto, è possibile? È utile? È consigliabile?

La risposta a tutte e tre le domande è una sola, e cioè: sicuramente SI!

Sappiamo bene che la corsa è composta da due parti fondamentali, che influiscono in maniera paritetica sul risultato finale: il corpo e la mente. Se il corpo non è allenato non ci permettere di raggiungere i risultati che vogliamo, ma se anche fosse in splendida forma, senza il supporto di una mente concentrata, introspettiva e resiliente, si fermerebbe alla prima fatica.

Quindi, non solo le due pratiche sono compatibili e combinabili, ma per molti versi sono espressione dello stesso principio di base, ovvero allenare insieme corpo e mente per vivere a pieno l’intera essenza umana.

Vi sentite già un po’ guru? State passeggiando mentalmente sulle sponde del sacro Gange? Bene, continuiamo questo viaggio…

A cosa serve praticare insieme Yoga e Corsa? Visto dal punto di vista del runner, lo Yoga aiuta sia da un punto di vista mentale che fisico.

La meditazione e l’introspezione ci educano all’ascolto e quindi alla gestione più consapevole e bilanciata dei segnali che il corpo ci invia. Ci allenano al controllo delle sensazioni, partendo dal movimento, passando per la respirazione e arrivando alla percezione dell’ambiente esterno.

La pratica costante di “asana” (le posizioni) aiuta a migliorare la flessibilità, l’equilibrio e la postura, riduce il rischio di infortuni, e riduce le tensioni muscolari e articolari sia prima che dopo la corsa.

La disciplina introspettiva che insegna lo Yoga ha un grande beneficio anche per affrontare le gare, perché aiuta ad ottimizzare la gestione delle proprie energie e quindi a migliorare la resistenza.

Ci basti pensare che tutti i coach che seguono atleti olimpionici, indipendentemente dallo sport praticato, abbinano l’allenamento specifico relativo alla loro disciplina a training dedicati interamente alla sfera mentale e cognitiva, senza i quali i loro atleti non riuscirebbero mai a gestire consapevolmente il loro “strumento” e a raggiungere i risultati di eccellenza a cui ambiscono.

In definitiva, lo Yoga è consigliabile per i runner? Certo che sì, e non solo alle scarpe in rosa ma anche ai maschietti. Il corpo femminile è fisiologicamente più elastico rispetto a quello degli uomini, quindi per una donna iniziare la pratica Yoga è più semplice, ma i benefici anche a breve termine sono apprezzabili da tutti.

Quindi, runner scettici e non scettici all’ascolto, provate a combinare corsa e Yoga, e fateci sapere!

Dalla redazione di Eroica15-18 e… da Siddhartha, sereni Mantra a tutti!

*** Se stai leggendo questo articolo e pratichi già Yoga, mandaci le tue riflessioni e le tue opinioni, ci farà piacere condividerle con tutta la community!

Come sconfiggere la noia durante la corsa?

sconfiggere-la-noia

Buongiorno Web Runners!

Come procede il vostro autunno novembrino? Siete carichi di aspettative per la fine dell’anno? State già pensando al Natale? Pronti per i buoni propositi per il Nuovo Anno? E le ferie? Eh?

Ecco… questo articolo vi sta già annoiando, lo sappiamo. Ma tranquilli, è tutto sotto controllo, perchè oggi parliamo proprio di questo: di noia!

Ma cos’è la noia, e perché ci assale? La principale causa della noia è la prevedibilità. Quando sappiamo già cosa sta per succedere, o non vediamo all’orizzonte stimoli di cambiamento, ecco che si attiva la modalità “disinteresse” e smettiamo di essere curiosi di ciò che ci circonda.

Altra storia è la pigrizia, quella che ci consiglia di restare sul divano anziché mettere le scarpe e uscire a correre. In realtà le due cose sono correlate, perché spesso risolvendo l’origine della noia riusciamo a combattere anche la pigrizia, qui i discorsi si farebbero un po’ più filosofici quindi meglio tagliare corto, non vorremmo…. annoiarvi.

Dall’altissimo della nostra esperienza, sappiamo che le armi più efficaci per annientare la noia sono la vostra motivazione personale, il vostro carattere e la vostra determinazione, e possiamo darvi alcuni consigli per affilarle a dovere prima della battaglia.

 

Suggerimenti per allenare la determinazione

 

Cercate la gratificazione!

Che siate Jogger o Runner, quando vi mettete le scarpe da corsa e uscite di casa, siete accomunati da una cosa: state per affrontare la fatica fisica. E’ importante trovare un elemento di gratificazione per quella fatica, fissare degli obiettivi e raggiungerli, perché il senso di appagamento vi stimolerà a continuare e a cercare nuovi traguardi, facendo svanire la noia. Porsi degli obiettivi generici, però, non serve a molto: correre per “dimagrire”, o per “bruciare calorie”, o per “mantenersi in forma” sono obiettivi che hanno poco appeal a livello motivazionale. Dobbiamo fissare dei traguardi precisi, arrivabili e misurabili ad esempio: voglio perdere 2 kg entro la fine del prossimo mese, bruciare 400 calorie ad allenamento, sciare per 2 ore senza sentirmi affaticato, oppure fare l’amore per 7 ora di fila (attenzione, abbiamo detto obiettivi “arrivabili”…!).

Indipendentemente dal vostro livello di allenamento o di forma, iscrivetevi ad un evento preciso, una 6 o una 10 km, oppure una mezza, o una maratona per i più temerari. Avrete una data fissa ed un numero di Km da percorrere, definite come traguardo un tempo di chiusura della gara, e in base a quello calcolate un ritmo medio al km. Nei vostri allenamenti cercare di mantenere quel ritmo, e quando il vostro fisico si sarà abituato a reggere quel passo, aumentatelo leggermente e cercate di ascoltare quali segnali vi invia il vostro corpo, quanto vi serve per recuperare, quale andatura vi permette di normalizzare il battito cardiaco, ecc.

Ovviamente scegliete un evento che sia alla vostra portata, non ha senso pretendere di partire da zero e pensare di partecipare ad una maratona dopo un mese, perché rischierete di mettervi troppo sotto sforzo e ottenere l’effetto contrario: frustrazione per la mancanza dei risultati aspettati, necessità di ridimensionare le aspettative e gli obiettivi e quindi, una volta di più, noia.

La musica aiuta a sconfiggere la noia?

La musica può essere un grande alleato per sconfiggere la monotonia della corsa, ma fate un passo in più e organizzate la playlist scegliendo brani con un BPM corretto (Battiti Per Minuto, in sostanza il ritmo), e magari non dello stesso artista, ma variando genere. Se decidete di mantenere un BPM costante, potete anche scegliere la modalità di esecuzione “Shuffle”, ovvero casuale, così eviterete di crearvi una consequenzialità inconscia dei brani e sarete più incuriositi all’ascolto.

 

Mai provato i Podcast?

Per chi non li avesse ancora provati, consigliamo i Podcast, canali tematici nei quali trovare corsi di approfondimento, ma anche interviste o dibattiti. Non immaginatevi solo temi pesanti come “la crisi della cultura indocinese nel secondo dopoguerra”, anzi, ci sono podcast molto divertenti e stimolanti praticamente in ogni ambito e per ogni gusto. Sentire parlare una persona di un tema per noi interessante tiene la mente impegnata anche per un lungo periodo, ma cercate argomenti che non richiedano troppe energie per la comprensione o per l’elaborazione dei concetti.

 

Utilizzare gli Smartwatch come motivatori

Se durante la corsa portate con voi uno smartphone o uno smartwatch, potete usufruire di molte app specifiche che hanno non solo funzioni di misurazione (velocità, tempo, battito, ecc.) ma anche di gestione e di motivazione dell’allenamento. Se ad esempio avete impostato un battito cardiaco minimo o un’andatura da mantenere, vi segnalano quando aumentare o diminuire il passo per raggiungere gli obiettivi impostati. Potete provare Myfitnesspal, Runkeeper, Runtastic, Endomondo, Strava, ecc.

 

Cambiare Strada serve davvero!

Cambiate frequentemente i vostri percorsi, esplorate la vostra città attraversando vie mai fatte prima, questo stimolerà la vostra curiosità e vi farà conoscere meglio il posto in cui vivete, scoprire scorci nuovi, locali dove non siete mai stati e scorciatoie utili. Potete anche scegliere di uscire a correre per raggiungere destinazioni inusuali, ad esempio per andare al lavoro, passare a trovare degli amici o andare a fare piccoli acquisti. Portare sulle spalle uno zaino di tela leggero non cambierà le vostre performance, ma magari vi darà qualche stimolo per valutare percorsi o destinazioni meno “sportive” e più funzionali.

 

 

Provate a differenziare anche il tipo di percorso anche scegliendo un trail o inserendo nel tragitto cittadino delle salite o delle discese di ca 100m, come un cavalcavia o un ponte. Fate in modo che queste variazioni siano allenanti, magari difficili ma non estenuanti, altrimenti sarete portati a non ripeterle o a considerarle spiacevoli anziché sfidanti. Potete anche alternare l’asfalto a corse in una pista di atletica: troverete sicuramente un’associazione della vostra città che vi farà fare una prova.

Il fatidico “tapis roulant”, noioso per mancanza di stimoli esterni ma bello per sperimentare programmi predefiniti e precisi ad esempio i piramidali o le ripetute, o mettervi alla prova con pendenze e velocità particolari. Sentirete sicuramente una differenza anche nella percezione delle andature rispetto alla corsa in esterno, e vi darà un metro di paragone e di ascolto in più.

Se invece la corsa indoor non vi piace proprio, e siete amanti degli spazi aperti, potete combattere la noia scegliendo dei riferimenti precisi verso cui correre, un semaforo, un lampione, un edificio, il signore che sta camminando lì in fondo prima che giri l’angolo, e decidere il tempo in cui raggiungerli, magari velocizzando l’andatura.

 

Correre in compagnia

Correte in compagnia, aggregatevi ad un gruppo esistente o createlo voi. Anche i cani possono rivelarsi meravigliosi partner di corsa, ma fate in modo di non coinvolgerli in allenamenti troppo difficili per loro, perché vi seguiranno fino allo stremo.

Un buon esempio di gruppi di corsa ve l’abbiamo raccontato la scorsa settimana con l’articolo sulle #mammedicorsa (e non solo) – l’avete letto? È un’iniziativa bellissima!

 

Ascoltarsi

Abituatevi ad ascoltare profondamente ed alternativamente le sensazioni fisiche durante la corsa, il vostro respiro, le gambe, l’appoggio, mettete alla prova il vostro grado di agilità e di dinamicità inserendo piccoli ostacoli come scalini, marciapiedi, tombini, pozzanghere.

E infine il consiglio più bello è quello di abbandonarvi ai “non-pensieri”, organizzate il vostro allenamento per arrivare a quel momento in cui non vi passa più nulla per la testa, se non continuare a correre, in cui vi dimenticate di tutto quel contorno fatto di preoccupazioni, di ansie, di problemi spesso solo superficiali o addirittura inesistenti… e in tutto questo, anche la noia, correrà via.

Buona corsa, Web Runners!

E commentate i nostri articoli, fatevi sentire!

Sei Sovrappeso? Ecco i consigli per la corsa!

sovrappeso-e-corsa

Buongiorno Web Runners!

Nell’articolo di oggi parleremo di come la corsa e i chili in eccesso possano convivere a meraviglia, un po’ come il cacio sui maccheroni!

Ecco, appunto…

Esempi sbagliati a parte, se siete decisamente sovrappeso e desiderate eliminare il surplus che vi circonda, iniziare ad allenarsi e a correre è una saggia decisione.

Il primo consiglio, come sempre, è quello di avere consapevolezza del proprio stato di salute. Fare un check-up medico vi richiederà forse un paio d’ore di tempo, ma è l’unico modo per partire con il piede giusto, e per essere sicuri che l’allenamento vi porterà solo benefici.

Se il vostro “sovrappeso” invece è semplicemente una maniglia dell’amore un po’ più arrotondata, smettete subito di leggere questo articolo e iniziate a correre senza scuse!

Tralasciando gli aspetti biologici e biochimici che determinano il consumo del grasso corporeo e della conseguente perdita di peso, il suggerimento generale è quello di allenarsi per una durata non inferiore ai 30 minuti, mantenendo un battito cardiaco accelerato (ma non troppo elevato).

Questa situazione allenante potrà essere determinata in maniera diversa in base alla vostra condizione di salute ed al vostro grado di allenamento. Se siete sovrappeso è probabile che non siate assidui frequentatori di palestre o campi di atletica, o almeno non ancora, quindi diamo per scontato che il vostro grado di allenamento sia medio-basso.

Dopo quei fatidici 30 minuti di attività aerobica, il corpo smette definitivamente di bruciare eventuali zuccheri presenti nell’organismo e attacca la ciccia: più riuscite a proseguire, più consumate grassi.

Una persona sovrappeso, però, deve tenere in considerazione anche il punto di vista articolatorio e muscolare, oltre che il consumo calorico.

Durante la corsa le articolazioni delle gambe (caviglie, ginocchia e anche), ricevono sia sollecitazioni dinamiche, per il movimento di falcata, sia statiche, per assorbire il peso del corpo nella fase di appoggio e di spinta. È importante aiutarle cercando di ridurre al minimo i contraccolpi e mantenendo un’andatura costante e morbida, evitando le corse saltellate e per quanto possibile i dislivelli improvvisi come scalini o marciapiedi alti, soprattutto nella fase di atterraggio.

Come superficie di appoggio, l’asfalto può andare bene. Almeno finchè la vostra forma fisica non è migliorata, cercate di evitare terreni troppo accidentati, come lo sterrato o l’erba, perché possono riservare buche e dossi improvvisi, che metterebbero in difficoltà sia le articolazioni, sia le fasce muscolari.

Scegliere le scarpe adatte può venirvi sicuramente in aiuto. Non sempre le suole che ci sembrano più morbide e soffici sono le migliori per correre. La cosa più importante è la stabilità ed il controllo dell’appoggio, quindi preferite calzature che avvolgono i piedi in maniera compatta e sicura, e che vi restituiscano una sensazione di “consapevolezza” del contatto con il terreno.

Anche l’abbigliamento gioca un ruolo importante. Chi è sovrappeso spesso ha l’abitudine di indossare capi particolarmente abbondanti, ma nella corsa la prima regola è stare bene più che apparire, quindi prediligete sempre abbigliamento tecnico (quello vero, però!) oppure del semplice cotone traspirante, e se iniziate ad avere freddo copritevi con una casacca apribile, con o senza maniche. Poi con l’avanzare della stagione invernale, aggiungete cappello e guanti. Le estremità sono i primi punti di dispersione del calore!

Per le signore, un valido consiglio è quello di investire qualche euro in un buon reggiseno sportivo, può fare veramente la differenza durante la corsa. Fate bene attenzione alla taglia: contenitivo sì, stretto no! Se vi rivolgete ad un negozio specializzato nel running troverete sicuramente chi vi può consigliare al meglio.

Ma torniamo alla corsa in senso stretto: poter tenere sotto controllo il battito cardiaco è importante, perché vi permette di dosare l’andatura senza mai scendere troppo né strafare.

Considerate l’acquisto di un cardiofrequenzimetro, ormai in commercio se ne trovano di mille tipi e per tutti i budget, vi aiuterà a dosare meglio gli sforzi. Praticamente tutti i modelli hanno la possibilità di impostare una frequenza cardiaca minima e massima di allenamento e vi avvisano quando uscite da quel range, in modo che possiate accelerare o rallentare. Seguite il nostro blog, a breve parleremo proprio di questo.

Se siete proprio nuovi alla corsa e temete di non riuscire a portare a termine un allenamento di mezz’ora, non preoccupatevi: già nel 1974 un certo Sig. Jeff Galloway (quello del pollo allo spiedo??) aveva progettato il cosiddetto metodo walk-run-walk suggerendo quindi di iniziare con una camminata sostenuta, poi passare alla corsa per un tempo variabile in base alla forma fisica, e quindi terminare l’allenamento con un altro tratto di camminata, sempre sostenuta. Col tempo vi verrà naturale diminuire il tempo di camminata, soprattutto iniziale, e mano mano riuscirete a correre ininterrottamente senza troppo sfacelo.

Gli ultimi due consigli utili sono di scegliere un/una compagno/a di allenamento e di organizzare insieme le uscite (se poi condividete anche la piacevole abbondanza, niente di meglio, vi stimolerete a vicenda) ed infine quello di organizzare bene i tempi e le quantità dei pasti, in modo da iniziare l’allenamento quando siete ancora ricchi di energia ma non appesantiti e, una volta finito, di poter attendere il tempo necessario per ripristinare una circolazione sanguigna bilanciata. Ovviamente, l’idratazione pre e post corsa è imprescindibile.

Quindi, che siate smilzi come acciughine, o morbidi come pelouche, ricordate che la salute non è né un aspetto né una sensazione, ma uno stile di vita!

A tutti i web runners, buona corsa!